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venerdì 1 aprile 2011

SOCIALBUSINESS

Dal sito comunale:

INAUGURAZIONE DEL NUOVO POLO SOCIALE.

Sabato, 2 aprile 2011, presso l'ex Palazzo Municipale - Via V. Veneto n. 12 si terrà l'inaugurazione della nuova sede degli Uffici del Servizio Sociale e della nuova sede "Don Gnocchi".
Ecco il programma:
ORE 10.00 - Inaugurazione nuova sede Uffici del Servizio Sociale e nuova sede "Don Gnocchi"
Benedizione dei locali - Visita ai nuovi spazi per i bambini da 0 a 6 anni laboratorio presso i locali del "Servizio Mondobambino", mentre per i ragazzi dagli 11 ai 15 anni attività presso il Centro "Nono sono Gianburrasca"

ORE 11.30 - Aperitivo

Lo so è un brutto sparare contro la Croce Rossa, ma a volte il gusto di sottolineare l'ipocrisia che si cela dietro al propagandistico mondo del sociale, potrebbe rivelarsi il contributo migliore per cambiare lo stile incoerente di chi specula sui più deboli in cerca di voti.
Più che una sottolineatura, un "graffio" che faccio personalmente per segnalare che la milionaria ristrutturazione dell'ex municipio a polo sociale nervianese, s'insedia in un paese bocciato dal patto di stabilità e privo di risorse per l'eliminazione delle barriere architettoniche disseminate qua e là ovunque. Nerviano si è distinta su tutti i paesi attraversati dal canale Villoresi per aver negato il noto percorso ciclabile a carrozzelle, passegini e in gran misura anche donne anziani e normodotati. Un percorso utile ai collegamenti ciclabili tra paesi confinanti; un percorso bello e necessario, abbandonato a se stesso che vede emarginate le piccole comunità delle frazioni, dove anziani e bambini sono costretti a camminare in mezzo alla strada per raggiungere il comune, le scuole, la biblioteca, i negozi. Un parallelo che permettetemi, è doveroso fare per tutte quelle persone (soprattutto disabili e bisognosi), che vorrebbero mantenere uno status di "normalità" per fruire come altri, di percorsi agibili e parchetti pubblici dove fermarsi a prendere qualche raggio di sole all'aria aperta. 
Pertanto dissento totalmente da chi offre un servizio extra togliendo di principio (o per profitto), il diritto a vivere il paese in modo autonomo e indipendente ai più (disabili e normodotati) che potrebbero arrangiarsi. Dissento e sono disgustato al pensiero che le persone bisognose vengano portate al polo milionario su un brandizzatissimo furgone pubblicizzato anche sui finestrini. (Non c'erano soldi per fare diversamente).
Un graffietto, più piccolo ma altrettanto significativo, lo dedico anche a Legambiente sez. di Nerviano, riluttante alle civiche segnalazioni succitate, ma recentemente impegnata a dire NO! al nucleare. Altra ipocrisia di ambientalisti senza scrupoli che non hanno mai nulla da dire quando l'ennesima struttura comunale amministrata dagli "amici politici" è priva di fonti di energia rinnovabili. 
Ma si dai, domani è l'ora dei festeggiamenti e dell'autocelebrazione. Unitevi tutti, mangiate e bevete a scrocco. Di certo le condizioni in cui viviamo noi nervianesi garantiscono la fruizione crescente del buon investimento. Viva il socialbusiness. 


A. 
Osservatorio SensoCivico

1 commento :

Andrea ha detto...

Legambiente a Nerviano é una farsa, per non dire un inganno organizzato dalla politica di sx, basterebbe vedere chi sono i pochissimi iscritti alla sez. di Nerviano.
Riporto un articolo che vi picerà.
"La disciplina giapponese, dopo lo tsunami e il terremoto che l’11 marzo scorso hanno devastato la costa orientale del paese, si sta esercitando in diverse direzioni. Tra queste la più significativa è il risparmio energetico. Abituati a livelli di consumi di elettricità perfino più alti di quelli americani, i giapponesi stanno arretrando sotto la pressione di un piano nazionale di austerità che dovrebbe però tradursi in nuovi stili di vita standard e non più legati all’emergenza.
Mentre l’evoluzione della catastrofe nucleare è ancora tutta decifrare, il governo è sceso in campo, d’intesa con le amministrazioni locali, con una martellante campagna pubblicitaria per invitare la popolazione a ridurre i consumi energetici. La parola d’ordine è molto chiara: non sprecare.
Un gruppo di graphic designer ha creato un sito, www.pstr.jp, per presentare i poster diffusi nelle strade, nei luoghi pubblici, in televisione. Le frasi scritte a caratteri cubitali sui manifesti contengono una serie di indicazioni che riguardano i consumi domestici, l’uso di computer, cellulari e televisioni, la mobilità in automobile. All’insegna dello slogan “risparmiamo energia per la ricostruzione”,  i giapponesi sono invitati a non lasciare gli apparecchi in stand by,  a mettere in funzione lavatrici e lavastoviglie nelle ore notturne, a spegnere le luci in casa. E perfino a preferire il vecchio rasoio con le lame ai rasoi elettrici quando bisogna tagliare la barba.
La campagna di informazione va ben oltre l’emergenza e, all’insegna dell’idea di trasformare il risparmio in un’abitudine collettiva e individuale, invita anche ad altri, importanti cambiamenti degli stili di vita. Per esempio: Trasformiamo il tempo passato davanti alla televisione, oppure collegandosi con Internet,  nel tempo per la conversazione. Oppure, comprare solo il necessario, evitando gli acquisti compulsivi, la febbre dello shopping, e lo spreco di oggetti che poi non vengono utilizzati. Sono cose che possiamo fare tutti, ogni giorno e con semplicità, avvertono i manifesti del governo. Quanto all’automobile, l’appello è di usarla in città quando è necessario, preferendo i mezzi pubblici, la bici e le più salutari passeggiate. In alcuni manifesti, infine, viene indicato il consumo di energia per ciascun elettrodomestico o gadget elettronico.
La campagna per il risparmio energetico in Giappone fa appello sui sentimenti di unità nazionale del popolo (“Uno per tutti, tutti per uno. Tutti insieme risparmiamo energia” recita un poster), e i risultati sono già molto concreti. Nelle ultime due settimane, da quando sono partiti gli appelli alla popolazione,  la domanda di elettricità dei giapponesi è scesa da 3.050 kilowatt a 3.290, con un taglio attorno al 10 per cento. Un taglio reso possibile solo da due parole: non sprecare."

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