Alcuni vorrebbero le dimissioni in massa di tutta la maggioranza e buona parte dell'opposizione, invece dopo l'espulsione prepotente dell'Assessore Antonia Stranieri, la revoca e "comoda" sostituzione del Difensore Civico, le blande dimissioni per motivi familiari, dell'Assessore Pio Giovanni Petrosino conseguenza di un rimpasto di giunta... oggi dobbiamo fare i conti con le dimissioni del primo della classe, il più votato fra i consiglieri, (il doppio dei voti del vice Sindaco), il più amato tra i giovani e giovanissimi; l'unico che ha saputo preservare la sua immagine pulita attraverso scelte e dichiarazioni sempre coerenti ed allineate al programma e all'elettorato.
Lo abbiamo visto in imbarazzo per le posizioni dei suoi alleati politici; lo abbiamo visto votare contro la sua stessa giunta in più occasioni, forse le più importanti; lo abbiamo applaudito e incoraggiato affinché mantenesse alto l'atteggiamento coerente che distingueva Lui dagli altri politici.
Ora, certi che la sua disciplina politica era comunque ingiustamente osteggiata dall'opposizione e respinta da tutta l'alleanza orientata diversamente, non possiamo fare altro che condividere ogni parola contenuta nel testo delle dimissioni. Dimissioni che fino a prova contraria, entrano a piè pari nelle Osservazioni al PGT in corso di adozione.
A fianco il testo integrale delle dimissioni.
2 commenti :
Le motivazioni che hanno indotto alle dimissioni Dario Carugo consigliere comunale con delega alle politiche giovanili la dicono lunga sull’operato di questa maggioranza. Questo giovane si è chiamato fuori sostanzialmente perché dopo le molte parole spese in campagna elettorale questa amministrazione non ha dato corso alla risoluzione delle problematiche giovanili; non ha preso spunto dai temi suggeriti da Dario attraverso spettacoli, mostre, gare sportive,intrattenimenti vari, per creare quelle infrastrutture di cui i giovani e non solo hanno estremo bisogno. Non lo ha coinvolto come rappresentante dei giovani; non è stato ad ascoltarlo usando il potere conferito dall’elettorato per rendere operativa e permanente sul territorio una serie di infrastrutture che avrebbero reso la vita dei giovani nervianesi più ricca, più spensierata, più formativa, rendendo un servigio ai genitori di questi giovani ai quali certamente questa complicità tra amministrazione e giovani non sarebbe passata inosservata.
Gli avrebbe dato la speranza che le cose possono cambiare. E lui ( il sindaco Cozzi) avrebbe potuto essere il Protagonista del Cambiamento.
Ma il sindaco Cozzi non ha di queste finezze, di queste attenzioni, di questi ideali. Egli riesce a fare terra bruciata ovunque passa e a qualsiasi parte della cittadinanza si rivolga. Quasi che lui non sia qui per ascoltare le problematiche cittadine e individuarne le risoluzioni ma per seguire un percorso che non ha niente a che vedere con i nervianesi ed il territorio da difendere. Lui continua a non fare autocritica; non ammette di essersi comportato in maniera completamente diversa rispetto a quanto promesso in campagna elettorale: quasi che non fosse la stessa persona. E’ proprio vero che le apparenze ingannano…
Secondo me tra tutte le cappellate che ha fatto…questa è la più grave. Non si delude mai un giovane! Si cerca di aiutarlo, magari non riuscendo in tutto ma provandoci convintamente.
Saluti
Patrizia
Mi è capitato di assistere al gioco delle tre carte eseguito da un gruppetto di abilissimi esecutori.
Una mezza dozzina di uomini di mezz'età di fronte a un tavolino improvvisato; dietro al tavolino un signore dall'aspetto autorevole, abilissimo a gestire tre tavolette di legno che su una faccia sono tutte uguali, mentre sul lato opposto vi sono incollate due figure nere ed un asso rosso.
L’abile signore mescola le tavolette e le persone circostanti puntano la presunta tavoletta con l’asso rosso. Il tutto, con qualche altra malizia, per attirare l’attenzione del “fesso” di turno che nota la facile vincita del “compare” in gioco.
Sì perché il compare vince sempre.
Nell’attuale condizione politica i compari non son ben definiti, ma si può capire subito chi è il fesso. Il “fesso” siamo noi nervianesi.
Questa metafora per riflettere sul fatto che da anni i problemi che ci affliggono sono molti e sempre gli stessi, i politici pure ma noi ci caschiamo sempre. ...e gli anni passano.
Il nervianese è come se fosse completamente stordito dalla "fortuna" del compare che vince sempre, e lui, continuando a perdere come un fesso, soffre anche di un paralizzante senso di inferiorità.
E’ da tanto che cerco di far capire che Nerviano è prigioniera di un gruppo affiatato di uomini determinati solo a perpetuarsi. Uomini che fanno il loro buon gioco, proteggendo un sistema incapace di gestire il paese, sia per l’aspetto tecnico che politico.
Uomini dietro al tavolino e compari che mentono e violano le leggi, svuotano le aule del dibattito pubblico, contrastano ed espellono chiunque è “casualmente dentro” e non ci sta...
Noi tutti, ma soprattutto i nostri ragazzi, da sempre, siamo quelli che pagano di più... Garbatola, conosciuta anche in provincia di Varese e Como, per fetidi incontri omosessuali lungo il Villoresi, o per lo spaccio di sostanze stupefacenti in diversi angoli del paese, è capace solo allontanare con le forze dell'ordine, gli adolescenti che preferiscono giocare in piazza al posto di frequentare uno dei luoghi “protetti” sopra descritti....
Allora Dario, la carta vincente dov’è veramente?
Ribadisco: la carta vincente è gelosamente nascosta per distrarre l’ attenzione dall’unica risorsa che ha il “fesso” nervanese.
Se stesso.
Sempre a tua disposizione...
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