xmlns: OG = 'http: //ogp.me/ns# OSC•NERVIANO: Ce l'hai

lunedì 13 dicembre 2010

Ce l'hai












Ce l'hai è un gioco da bambini tradizionale. È noto con moltissimi altri nomi, inclusi acchiappino, acchiapparella, darsela, e via dicendo. Si gioca all'aperto; uno dei giocatori viene prescelto per "stare sotto". Il giocatore che sta sotto ha lo scopo di riuscire a toccare uno degli altri giocatori; se ci riesce, il giocatore che ha toccato prenderà il suo posto.



ASPETTI PSICOLOGICI
Una caratteristica per certi versi anomala dei giochi tipo "ce l'hai" è che il giocatore che "sta sotto" è spesso quello che ha un maggiore controllo del gioco, e tuttavia questo ruolo viene unanimemente considerato il più spiacevole; forse anche perché chi si trova in questo ruolo è in una situazione di isolamento, mentre gli altri tendono a essere solidali gli uni con gli altri. Al tempo stesso, i giocatori che scappano in genere trovano poco interessante darsi semplicemente alla fuga (il che renderebbe il gioco ingiocabile) e preferiscono mostrare il proprio coraggio avvicinandosi al "cacciatore" e facendosi beffe dei suoi sforzi per raggiungerli. Nel caso estremo, queste dinamiche possono causare un sentimento di umiliazione, emarginazione o imbarazzo per un bambino (per esempio meno dotato fisicamente) che si trovi "sotto" e non riesca a liberarsi di questo ruolo catturando i compagni. Per questo motivo, il gioco è stato addirittura vietato in alcune scuole.

Come Osservatore mi diverto associando ai giochi infantili di tutti i tempi, la vita sociale dei miei concittadini. Al tempo stesso mi rifiuto di giocare a "ce l'hai" preferendo di gran lunga "Guardie e Ladri"; trovo sia più realistico e divertente.
Tuttavia, ai miei concittadini giocare a "ce l'hai" piace, e con gran soddisfazione degli "amministratori" del gioco (?), continuano a stare sotto alternandosi in una sfiancante sfida inutile quanto ridicola.
Noi Osservatori vorremmo giocare tutti insieme a "Guardie e Ladri", certi di avere la meglio sui ladri nonostante questi cerchino di nascondersi.
Poi c'è anche un altro particolare da tenere in considerazione: giocando a "ce l'hai", chi "sta sotto", vanta sempre motivazioni personali e si limita in attività prettamente muscolari. "Guardie e Ladri" invece, permette ai suoi partecipanti decisamente più organizzati, di richiamare tutti ad un gioco sociale di più ampie vedute, dove memoria e cervello sono fondamentali al fine di vincere tutti insieme richiamando aspetti educativi e rispetto delle regole. 
Ce l'hai, è davvero un gioco maledetto, ed è inutile guardare chi "sta sotto" oggi,  fuggire, o beffarsi di lui.... (?) prima o poi, tutti, volenti o nolenti, giocano a "ce l'hai" e tutti, immancabilmente, pagano l'umiliazione del debole sconfitto.

NB - ho ritenuto opportuno sganciarmi dalla "morente questione rifiuti" perché l'occasione è propizia per dire che se tutti continuano a giocare a "ce l'hai", noi che giochiamo a "Guardie e Ladri" verremo sopraffatti dai ladri e questo gioco perderà gli ultimi irriducibili superstiti disposti a fare "le Guardie"
MORALE: rimarranno solo i ladri e non si potrà più giocare. Né a "ce l'hai", né a Guardie e Ladri.


Alessandro


8 commenti :

Nerviano ha detto...

Un signore aderente al sistema delle clientele, riuscì a sfruttare il suo ruolo di cittadino privilegiato per ottenere lo spostamento dell'entrata della scuola.
La vecchia entrata era certamente adeguata ai giovani alunni; al traffico viabilistico, alle mamme ed alle nonne che sostavano davanti al cancello nelle ore di entrata e uscita della scuola. Tuttavia, la corrispondenza con l'abitazione del "cliente" molto ADERENTE, non andava sottovalutata. Così, l'entrata della scuola elementare passa da una via morta, ad una via ad altissimo traffico urbano. Per questo errore, non rimediabile, si sono già spesi un fracco si soldi pubblici, si sono incancrenite un fracco di persone, e molte altre sono in procinto di deflagrare in considerazioni di pessima qualità.
Intanto, passano gli anni e i nodi vengono al pettine. Quelle persone senza scrupoli, che 6/7 anni fa erano stati sensibili nell'accogliere le assurde richieste dei "clienti" aderenti al "sistema delle clientele", sono gli stessi che oggi cavalcano le proteste dei cittadini indignati a causa dell'incompatibile variazione di ingresso e di tutte le conseguenti ripercussioni sulla sicurezza ed il traffico viabilistico.
Quelli che organizzarono il danno, oggi sono all'opposizione. Quelli che lo misero in atto, oggi sono al governo.
Nessuno di loro può vantare d'aver fatto la cosa giusta per la comunità. Pertanto, l'attività intrapresa da entrambe le posizioni della malapianta é la disinformazione. Così, l'inevitabile effetto domino riesce a coinvolgere un gran bel numero di cittadini "disinformati", tutti o quasi, persi a chiedersi perché accadono certe cose. ....e viva l'Italiaaaaaa... ta-ta- taraaaa....

ahahaha ha detto...

e quel tizio davanti alla nuova entrata della scuola? Poveraccio, non perde occasione per uscire di casa a sbraitarmi contro perchè non devo mettere l'auto nei paraggi del suo passo carraio.
Pazzesco, lui sbraita come un matto e un pirla dall'all'altra parte della scuola, senza batter ciglio, è riuscito a stravolgere l'intera disposizione viabilistica garbatolese. Se fosse vero... scherzate vero? ma se fosse vero...

Anonimo ha detto...

Entro nella metafora in veste della bambina andata SOTTO in svariate circostanze e riconosco di non aver mai giocato a guardie e ladri. La metafora ci sta tutta e ne condivido parzialmente la sostanza, ma come nel gioco, anche nella realtà, i ruoli si inverto facilmente creando diffidenza nei possibili partecipanti.
Questo potrebbe essere il motivo del sano individualismo che fa piacere più ce l'hai da guardie e ladri.

Luisa A.

Alessandro ha detto...

A differenza della parzialità con cui accogli la mia metafora, la tua condizionale supposizione la trovo perfetta. Se permetti però, la diffidenza è materia del soggetto distante, distaccato dal problema, di chi preferisce essere spettatore. Se mai ti venisse voglia di partecipare al gioco entrando nel ruolo della guardia noteresti con quanta semplicità si possano distinguere i due soggetti.
Tuttavia, anche gli spettatori più distratti possono trovare la garanzia della nostra integrale appartenenza al ruolo di guardie nei seguenti punti basilari:
1° la totale trasparenza con cui ci apriamo alla pubblica opinione senza censura. I ladri non lo fanno.
2° le domande le facciamo noi. I ladri non fanno domande e sfuggono alle risposte.
3° le guardie rincorrono i ladri. I ladri, semplicemente, strisciano, si nascondono, scappano, e vista la mancanza di organico nelle guardie... quasi sempre sfuggono.

Se vuoi degli esempi concreti, nomi e cognomi, riferimenti, dettagli o qualunque altra cosa possa cogliere il tuo interesse civico, scrivi agli osservatori: info@sensocivico.org

Grazie
A presto

Alex70 ha detto...

Purtroppo il gioco del "Ce l'hai" è vecchio come il mondo e la sua degenerazione in isolamento e scherno per "chi sta sotto" è fisiologico e correlato con la natura umana che, imperfetta, mantiene dei retaggi ancestrali di istinto e desiderio di sopraffare ed umiliare l'altro, a scapito della ragione e dell'evoluzione.
Purtroppo o per fortuna prima poi capita a tutti di essere "chi sta sotto" ed è in quell'occasione che si vede realmente la natura della persona, la reazione del suo io più profondo, il coraggio con cui affronta la sfida o la vigliaccheria con cui ne sfugge. Lo vedono gli altri ma soprattutto lo vede chi ne è vittima e/o protagonista, scoprendo magari doti o sfaccettature del proprio carattere prima impensabili.
In un mondo ideale il gioco giusto sarebbe "guardie e ladri", ma occhio che il gioco spesso prevede l'inversione delle parti.
Quello che fate voi dovrebbe essere la normalità invece è un impresa straordinaria, che richiede sforzi spesso imprevisti e che la natura umana intorno tende a vedere come l'eccezione da isolare, perchè più comodo stare nel branco e guardare che fine fa "chi sta sotto".
Ecco forse il messaggio da aggiungere è proprio questo: "attenzione voi che state intorno senza intervenire, che vi nascondete e vi fate schermo della protezione degli altri, del gruppo che sta fuori e non si sporca le mani, domani potresti essere voi a stare sotto, ed essere isolati e a dover lottare per i propri diritti. Siete pronti? Sapraete fare come noi?"

Continuate così, un sereno e combattivo 2011 a tutti Voi

mariangela ha detto...

Cari,
giocare con un avversario sleale ad un gioco dalle regole incerte e senza poter contare sull'imparzialità di un arbitro, è un'attività che non mi affascina più. Ho anzi maturato l'opinione che la partecipazione al gioco sia funzionale solo alla sua legittimazione.
Detto questo, la situazione creatasi in via montenevoso è paradossale e va corretta. Sapere da quali Amministrazioni sia stata generata e poi sostenuta non aggiunge nulla alla scelta delle azioni da intraprendere per porvi rimedio.
Da sana individualista conto sulle mie capacità, senza farmi troppe illusioni.
Mariangela

Anonimo ha detto...

Cara Mariangela giocare con un avversario sleale non mi ha mai affascinato e per giunta farei anche a meno di giocare. Ma il livello di frustrazione e di rabbia difronte al degrado devastante che mi circonda e alle ingiustizie rivolte verso i cittadini mi impediscono di rimanerne fuori.
Inoltre credo che condividere con altre persone questa ribellione mi dia la forza necessaria per continuare nonostante le umiliazioni e mi convinca che tutti uniti ce la possiamo fare, nell’interesse generale.
Saluti
Patrizia

Alessandro ha detto...

Be', "meglio soli che male accompagnati" è anche il mio motto. Sono anch'io individualista. Lo sono nello sport, nel lavoro e in tantissimi altri ambiti; una scelta di vita che dal mio punto di vista non è sempre stata azzeccata . Ma se vogliamo contrastare una decisione paradossale che va a danno dell'intera comunità, -se è questo che intendi con la tua voglia di correggere "l'errore"- l'individualismo credo che debba essere messo da parte. Però Mariangela, è altrettanto evidente che il nostro menefreghismo generale misto al più sano individualismo sta alla base di tutti gli errori di cui siamo vittime in massa. È pur vero che la politica opportunista, quella che oggi ci fa leggere sui giornali la loro encomiabile etica morale riportata fedelmente con il copia /incolla, ben conosce la tua e la diffusa disciplina autolesionista incapace di vederci uniti nel rivendicare i nostri diritti.
Ma se riuscirai da sola nel tuo intento.... avrai tutta la mia ammirazione.

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