xmlns: OG = 'http: //ogp.me/ns# OSC•NERVIANO: Nerviano Medical Sciences

martedì 17 marzo 2009

Nerviano Medical Sciences

L'importanza della questione posta alla redazione del blog comporta la massima solidarietà e partecipazione di tutti, per cui come richiesto dall'AMICO Fabio Stellari, ricercatore alla NMS di Nerviano, pubblichiamo  interamente l'articolo. 
Ricerca contro i tumori nascosta dietro casa
Un po’ di storia di “Nerviano Medical Sciences” (NMS)

"Il Centro di Ricerca & Sviluppo di Nerviano (Milano), è un polo d’eccellenza per la ricerca in campo oncologico ed è il più grande centro di ricerca farmaceutica italiana.
Il sito di Nerviano occupa un’area di 185 mila mq e vi lavorano ca 650 addetti alla ricerca ed allo sviluppo, tra cui alcuni ricercatori stranieri oltre a numerosi italiani con notevoli esperienze all’estero.
È stato il fiore all’occhiello di Farmitalia Carlo-Erba, quindi è passato a Pharmacia nel 1994, poi a Pharmacia & Upjohn, in seguito alla nuova Pharmacia (dopo la fusione con Monsanto-Searle) per essere quindi acquisito da Pfizer nel 2002.
Nel maggio 2004 il Centro Ricerche è stato acquisito al 100% dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione (CFIC), che lo ha trasformato in una società biotech con una operazione di spin-off da Pfizer, divenendo così Nerviano Medical Sciences (NMS). La CFIC è una società di diritto vaticano, già proprietaria a Roma e nel Lazio di una società farmaceutica (I.D.I.), di un Ospedale specializzato nella Dermatologia, oltre che di altre attività ospedaliere in Italia e all’estero.
Uscendo dal Centro ricerche, Pfizer ha lasciato alla CFIC l’intero complesso (terreni e fabbricati) oltre ad una “dote” di circa 200 milioni di € in contanti e 50 milioni in commesse, con l’impegno a non ridurre il personale per tre anni (fino a maggio 2007). Inoltre sono stati lasciati a NMS alcuni progetti di ricerca innovativi nel campo oncologico.
Grazie a questa dotazione di mezzi ed ai progetti in corso, NMS ha proseguito la propria attività mantenendo sostanzialmente inalterata l’occupazione, rimanendo la più grossa società Biotech italiana e tra le maggiori nella ricerca di farmaci antitumorali nel mondo.
La qualità sia scientifica che industriale del Centro è dimostrata
- dalla trattativa in corso con Pfizer per la vendita di un innovativo farmaco oncologico (inibitore di Aurora, proteina coinvolta nello sviluppo tumorale)
- dalla recente autorizzazione (prima al mondo) da parte dell’ente regolatorio americano (FDA) alla sperimentazione clinica di un nuovo farmaco antitumorale (inibitore di CDC7, altra importante proteina coinvolta nello sviluppo tumorale)
- dai contratti stipulati nel 2007 e 2008 con BMS e Genentech (tra le prime multinazionali nel settore) per lo sviluppo di loro progetti di ricerca, che oltre al pagamento delle spese sostenute, hanno un valore a regime di 300 Mil. di dollari
- 3 nuovi potenziali farmaci pronti per gli studi clinici da quest’anno e almeno sei progetti in fase avanzata (tra gli oltre 20 complessivi) che stanno per produrre nuove molecole per la sperimentazione clinica entro il 2010.

Nonostante questi successi la posizione finanziaria dell’Azienda, illustrata ultimamente al sindacato, mostra però una perdita netta nel 2008 di circa 60 milioni di €.
Alla sua nascita nel 2004, la Società ottenne l’assicurazione dall’allora governo Berlusconi, di un sostegno pubblico attraverso la promessa di un cospicuo intervento di finanziamento/prestito, approvato nella finanziaria dell’anno successivo (50 milioni di €, comma 597 della finanziaria 2006) ma poi finito nella lista dei tagli alla ricerca del governo successivo.
I finanziamenti necessari per il proseguimento delle attività sono stati ottenuti da un mutuo decennale concesso da Unicredit, per ca.60 milioni di €. Il totale dei debiti verso Unicredit si aggira attorno ai 120 milioni €.
Finora la proprietà ha versato solo 5 milioni di € ed ha contemporaneamente dichiarato una disponibilità di liquidi solo fino ad aprile.
Il problema principale è che stiamo aspettando una risposta definitiva da parte di Pfizer, prevista per Giugno, sulla disponibilità o meno ad acquistare il prodotto antitumorale di cui sopra e le risorse economiche per NMS potrebbero finire prima, negandoci quest’importante possibilità.
In questa situazione la maggior parte delle attività di ricerca sono state sospese ed anche le forniture necessarie alle attività per conto terzi scarseggiano, con concreti rischi di perdita di numerosi clienti.
I rischi occupazionali oggi sono evidenti: a rischio 650 persone direttamente in NMS e ca.1000 considerando anche l’indotto.
Le possibilità di sopravvivenza del più grande centro di ricerca biomedica italiano stanno nelle mani della proprietà e delle istituzioni (Regione Lombardia e Governo nazionale) e se non si trovasse una soluzione per Nerviano, sarebbe una sciagura non solo per i ricercatori di NMS, ma anche per il tessuto economico lombardo e del nostro paese.
Non si tratta della solita azienda decotta, senza prospettive, ma di un’azienda con concrete possibilità di successo, con tecnologie altamente competitive a livello mondiale, in un settore vitale per l’economia, e per il sistema sanitario di un paese industrializzato.
Chiediamo quindi che le istituzioni facciano la loro parte per assicurare i finanziamenti promessi, ma anche che intervengano sulla proprietà perché rispetti gli impegni presi per permettere a NMS di superare l’attuale momento di difficoltà finanziaria, di arrivare alla conclusione delle trattative con Pfizer e di trovare il partners industriali adatti al proseguimento delle attività.
L’intenzione di questo scritto vuole essere assolutamente informativo e divulgativo a livello locale in quanto molte persone che vivono nella zona si domandano cosa facciano le 650 persone che ogni mattina entrano a lavorare in questo posto che molto lascia all’immaginazione.
Sono persone con famiglie che fanno i ricercatori, che mettono al servizio degli altri il lavoro e le loro conoscenze con la finalità di combattere il male del secolo, “IL CANCRO”."
Fabio Stellari  (Ricercatore a Nerviano Medical Sciences)
Riportano la notizia: tutti i giornali locale e nazionali.
Approfondimenti: Luca Piana de "l'Espresso"

14 commenti :

Anonimo ha detto...

Eh, i preti dovrebbero preoccuparsi delle anime e lasciar perdere l'economia e la finanza: c'è già in giro tanta gente che fa disastri anche senza il contributo del Vaticano...

Anonimo ha detto...

Ecco cosa stanno facendo i lavoratori del Centro di Ricerche di Nerviano (NMS) per cercare di mantenere il proprio posto di lavoro.
Riporto il comunicato della nostra RSU.

Fabio Stellari

L'Assemblea dei Lavoratori di Nerviano Medical Sciences (NMS) ha proclamato per mercoledì 18 Marzo 2009 uno sciopero di 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30, con blocco delle portinerie e successivo presidio c/o l'Istituto Padre Monti di Saronno.

Sono in corso ed in programma vari incontri tra la RSU e le OO.SS. e la Regione Lombardia ed il Governo per trovare una soluzione positiva alle contingenti difficoltà finanziarie della società.

Il Centro di Ricerca e Sviluppo di Nerviano è il più grosso istituto di ricerca farmaceutica privato in Italia, ed uno dei più importanti in Europa per lo studio di farmaci antitumorali: la sua eventuale chiusura costituirebbe un danno irreparabile al patrimonio scientifico ed industriale del paese.

La RSU di NMS, Nerviano 16 Marzo 2009

Anonimo ha detto...

Caro Fabio,
anch'io come te ero alla manifestazione di mercoledi 18/3 a Saronno a casa di CFIC e invito tutti a guardare i nostri video di protesta su YouTube e Facebook.
Dobbiamo tenere duro e speriamo che qualcuno ci ascolti. Il rischio che un pezzo importante della ricerca industriale italiana vada perso per sempre, con i suoi 650 ricercatori.

Anonimo ha detto...

Egr. Sig. Stellari, per la sua figura professionale ed umana la stimo molto e Lei ha tutta la mia solidarietà. Sono argomenti che nn conosco per nulla ma di cui capisco la gravità. Se possiamo come collettività fare qualcosa ci dica cosa possiamo fare nel ns piccolo, oltre a scrivere sul blog. A livello comunale si può bussare a qualche porta?.
Un saluto
Patrizia

Anonimo ha detto...

solidale con le vostre preoccupazioni vi avviso che in questo paese la precedenza va data ai beni materiali come automobili, elettrodomestici, immobili, barche e tante altre cose indispensabili. Immagino che nel 2030 forse ognuno di noi potrà possedere una mountainbike, 1 scooter, 2 auto, 3 televisioni un frigor e d una dispenza piena di porcherie ben confezionate e un cancro incurabile.

fabio stellari ha detto...

Grazie a tutti della solidarietà, un passaggio fondamentale estratto da una lettera mandata dalla CIFC ai ministri sotto riportati.
Fabio Stellari

Illustre Signor Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
On. Mariastella Gelmini
e p.c.
Illustre Signor Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio Tremonti Illustre
Signor Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
On. Maurizio Sacconi

Il 3 aprile costituisce una data vitale per la sopravvivenza del centro. Si terrà infatti una assemblea nella quale, in assenza di aiuti concreti, si dovrà necessariamente procedere alla messa in liquidazione della società.

Roma, 25 marzo 2009
Il Rappresentante Legale
Poggi Natalino

fabio ha detto...

PER NERVIANO NON SOLO POSTI DI LAVORO A RISCHIO.
COSA NE SARA’ DEI PAZIENTI MALATI DI TUMORE IN TRATTAMENTO CON I NOSTRI FARMACI ANTITUMORALI?
Lettera scritta dalla responsabile degli studi clinici dr.ssa Silvia Comis ed indirizzata ai managers della Congregazione.
Fabio Stellari

Gentili Dottori,
con la presente desidero fornire un aggiornamento sullo stato delle sperimentazioni cliniche sponsorizzate da NMS nel mondo e per le quali NMS è responsabile in accordo alle normative vigenti nei vari paesi.
Sono oggi attivi 25 studi clinici con Danusertib (Aurora 358), Nemorubicina, CDK-125 e CDC7-354, in 82 centri clinici situati in Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Svizzera e Stati Uniti.
Numerosi Sperimentatori di fama mondiale hanno aderito con particolare entusiasmo e fiducia alle sperimentazioni cliniche proposte da un’organizzazione di proprietà di un ente religioso vicino al Vaticano.
Sono oggi in trattamento 67 pazienti degli 881 arruolati finora nei vari studi NMS, tutti affetti da neoplasie refrattarie o resistenti alle terapie standard, in rapida progressione e con aspettativa di vita molto breve al momento dell’arruolamento. Il beneficio clinico riconducibile al trattamento è per molti pazienti attualmente in studio ben documentato:

- paziente 17, 23 anni, affetto da leucemia mieloide cronica, ha ricevuto 4 cicli di trattamento, che hanno permesso l’esecuzione di trapianto di midollo donato dal fratello. Il personale del centro (MD Anderson, Houston, forse il più importante in USA e nel mondo per le terapie contro i tumori) ha mandato numerosi messaggi entusiastici sull’attività del farmaco;

(Nella lettera vengono elencati tutti i 67 casi ma non credo sia necessario riportarli tutti. Sono convinto che questo messaggio debba avere la massima solidarietà e diffusione dato che chiunque potrebbe avere amici o parenti in questa situazione!)

Per tutti i pazienti elencati, l’interruzione del trattamento provocherebbe la ripresa della malattia, con riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita.
Non è eticamente accettabile l’abbandono di pazienti, famiglie e sperimentatori che hanno riposto fiducia nei nostri farmaci.

Occorre d’altra parte sottolineare che NMS ha responsabilità etiche ma anche normative nei confronti dei pazienti che hanno deciso di partecipare agli studi clinici, delle loro famiglie, degli sperimentatori, dei comitati etici, delle amministrazioni ospedaliere e delle Autorità Regolatorie dei vari paesi. Sono oggi in atto più di 200 contratti con ospedali.

Non si può d’altra parte escludere che i pazienti, le loro famiglie, le associazioni di pazienti, le istituzioni ospedaliere, le autorità locali, nazionali e sovranazionali intraprendano azioni nei confronti dell’azienda.
Le sperimentazioni cliniche devono essere realizzate in conformità alla dichiarazione di Helsinki, manifesto dei principi etici nell’ambito della ricerca medica su soggetti umani e uno dei suoi principi di base (n. 14) indica che nella ricerca biomedica sull’uomo la salvaguardia degli interessi del soggetto deve sempre prevalere sugli interessi della scienza e della società.
Anche per quanto riguarda l’Italia, ai sensi del D.L. n.211 del 24 giugno 2003 del D.L. n. 200 del 6 Novembre 2007, capo II, sezione 1, articolo 4, tutte le fasi della sperimentazione clinica devono essere progettate e condotte secondo i principi di buona pratica clinica.
E ancora, all’art. 3 “I prodotti in sperimentazione devono essere preparati, gestiti e conservati nel rispetto delle norme di buona fabbricazione applicabili”.
Ai sensi del DM n. 162 del 15 Luglio 1997:
- art 5.14 “lo sponsor ha la responsabilità di fornire allo sperimentatore/ istituzione il prodotto in sperimentazione”
- art 5.18, “lo sponsor deve assicurare che le sperimentazioni vengano adeguatamente monitorate”

Il D.L. n.211 del 24 giugno 2003 definisce inoltre le sanzioni recepite in attuazione della Direttiva 2001/20/CE concernente la non corretta applicazione della GCP nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali per uso umano.
In altri casi le deviazioni/violazioni di aspetti specifici potrebbero andare contro precise normative del Codice Civile, Penale, ad esempio per violazioni nell’ottenimento dei Consensi informati,
violazioni D. Lgs. 196/2003, recesso di coperture assicurative (legate a problemi sui consensi, deviazioni protocollo, ecc.) a seguito di denunce da parte di pazienti.


Vorrei infine sottolineare che abbiamo già ottenuto e pubblicato risultati clinici importanti con Danusertib (Aurora 358), CDK 125 e Nemorubicina, che hanno permesso sopravvivenze particolarmente prolungate in patologie ben definite.

LA BATTAGLIA CONTRO LA SOFFERENZA UMANA NEL MONDO SI COMBATTE ANCHE OFFRENDO AI PAZIENTI AFFETTE DA MALATTIE TERRIBILI NUOVE SPERANZE TERAPEUTICHE.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
ricercatrice ha detto...

sono una ricercatrice dell'IDI di roma ho sentito che è stato chiuso nerviano....è vero? e ora che succede? e i contratti firmati che fine fanno? anche noi siamo molto preoccupati e le parole di rassicurazione che ci dicono i nostri superiori non ci danno molta fiducia...

Paolo ha detto...

Per ora NMS non ha ancora chiuso, l'assemblea dei soci convocata per oggi che doveva decretarne la messa in liquidazione è stata rinviata a Lunedì ed hanno deciso di tenerla aperta finchè non arriva una soluzione dalle trattative in corso tra istituzioni e proprietà, ma anche noi a Nerviano non ci fidiamo molto...se vuoi saperne di più cerca Nerviano medical sciences su google news o vai sul sito www.lascienzainrete.it, dove c'è una petizione per salvarlo, oppure qui http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/09_aprile_3/caso_del_giorno-1501147661242.shtml. Anche il sito della parrocchia di Nerviano è molto aggiornato http://www.parrocchiasstefano.it/sito_parrocchia/03_archivio_news/nerviano_medical_sciences_home.htm.
All'IDI come va? Da noi avevano promesso di ricapitalizzare per 70 milioni di euro in realtà ne hanno messi solo 5 e ora dicono di non avere più soldi...

Fabio ha detto...

IL VATICANO: “IL GIOCO DELLE TRE CARTE”


Buongiorno a tutti,
Volevo condividere con voi l’atmosfera che si respira in questi giorni in NMS.
Siamo al 6 Aprile e oggi forse ci diranno cosa hanno intenzione di fare di noi!
Come sapete il Centro è a rischio di chiusura. Se fosse stato per il presidente Umberto Rosa e altri del consiglio di amministrazione avrebbero già portato i libri in tribunale lo scorso venerdì.
Come diverse volte sottolineato questa azienda non è decotta, anzi, e riceve riconoscimenti a livello internazionale ed è pronta a generare profitti.
Sembrerebbe che la chiusura dell’azienda possa portare una cifra come 1.5 milioni di euro in tasca di Giampiero Duglio, nostro ex amministratore delegato (come riportava l’articolo dell’Espresso della scorsa settimana) e, parole sue, non solo a lui!
A nessuno è ancora chiaro quale sia il piano diabolico che hanno in mente ma si delinea sempre più l’ipotesi che la chiusura del più grande Centro di Ricerca oncologica in Europa generi profitto per qualcuno!

E’ una vergogna che pochi eletti possano mettere in mezzo alla strada 650 famiglie e condannare a morte certa 67 pazienti in cura con i nostri farmaci in tutto il mondo. Il motivo? Evidentemente per ARRICCHIRSI. E costoro si vantano di essere una associazione religiosa che mette l’etica al primo posto???
Ogni appellativo utilizzabile risulterebbe offensivo. Lascio ad ognuno di voi la possibilità di esprimere un personale giudizio...

Nerviano ha detto...

Risvolti e particolari della "crisi" che coinvolge migliaia di persone oltre i sacerdoti-imprenditori, sono ben riassunti in un articolo, (Santissimo crack, di Luca Piana), pubblicato sull’Espresso, ultimo numero di marzo.
Consigliamo inoltre ai nostri lettori interessati alla questione, un sito aperto ai pubblici commenti: WWW.UAAR.IT - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Di seguito l'indirizzo per accedere direttamente ad una delle pagine correlate a questo post. http://www.uaar.it/news/2009/03/28/figli-immacolata-650-scienziati-rischiano-posto/

lascienzainrete ha detto...

5000 sottoscrizioni all'appello presentato ai massimi vertici dello Stato e della Regione Lombardia, hanno sortito i primi risultati, intanto prosegue la raccolta di altre firme sul sito www.lascienzainrete.it a quota 3500 firme in tre giorni.

NEWS:
In attesa di un possibile intervento delle banche, i libri contabili del Nerviano Medical Sciences non vanno in tribunale. Per il salvataggio del centro ricerche di proprietà della Congregazione dei figli dell'Immacolata concezione qualcosa si muove. Lunedì, al Pirellone, si è svolto un incontro tra i sindacati, i titolari dell'azienda del Vaticano e il presidente di Nms, Umberto Rosa. Il punto è solo uno: per evitare la chiusura servono nuovi fondi. «Ci sono contatti tra la proprietà, il cda, Bnl e Unicredit — spiega Giorgio Ornati, ricercatore e componente della Rsu —. Ma le banche, per prendere in esame l'operazione, chiedono garanzie istituzionali. Vedremo se la Regione o il ministero per la Ricerca scientifica sapranno fare la loro parte».

GLI IMPEGNI CONDIVISI - «Non avrò riposo né pace fino a quando non arriveremo al traguardo», ha ribadito il presidente della Regione Roberto Formigoni. «Stiamo parlando di un centro di assoluta avanguardia, dove lavorano oltre 500 ricercatori». Si cerca una soluzione che «tuteli i lavoratori - ha detto sempre Formigoni - e salvaguardi un fattore di eccellenza irrinunciabile della ricerca, per la Lombardia e per l'intero Paese». Il Presidente ha sottolineato anche l'impegno istituzionale di Regione Lombardia e suo personale già da tempo posto in atto presso il governo, gli istituti di credito e tutti gli altri soggetti coinvolti. In una nota congiunta si sono così sintetizzati gli impegni comuni condivisi al termine della riunione: affrontare urgentemente le problematiche finanziarie del Centro anche attraverso le necessarie garanzie istituzionali al fine di mettere in sicurezza il Centro stesso ed avviarne in prospettiva un processo di sviluppo; ipotizzare un piano industriale che possa prevedere la presenza di altri soggetti imprenditoriali in grado di garantire ulteriori risorse finanziarie; rendere continuativo il Tavolo di Lavoro fino alla attivazione di un tavolo istituzionale che preveda la presenza anche dei competenti Ministeri. Il prossimo incontro è in programma per giovedì 16 aprile.

Ringraziamo il Blog Nerviano per il generoso supporto.

Paolo Cappella ha detto...

Per ulteriori aggiornamenti consiglio di seguire i link in www.casonms.it. In particolare il blog dei lavoratori http://savenms.blogspot.com e il sito internet della Parocchia di S. Stefano dedicato alla situazione di Nerviano http://www.parrocchiasstefano.it .
Grazie Paolo

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